Sarà ospitata dal 19 marzo al 31 agosto 2016 nella sala di Duca di Montalto del Palazzo Reale di Palermo la importante esposizione monografica dedicata ad Antonio Ligabue.
La mostra propone, attraverso oltre ottanta opere, un excursus storico e critico sull’attualità dell’opera dell’artista che, seppur incentrata su pochi temi sempre ripetuti e sempre rinnovati, rappresenta ancora oggi una delle punte più interessanti dell’arte del Novecento.

Due sono i filoni fondamentali cui si è dedicato Ligabue: gli animali esotici, della foresta, e comunque tutti quelli che possono essere definiti predatori e gli autoritratti, un capitolo dolente di amara poesia. Non mancano tuttavia altri soggetti, quali le scene di vita agreste e gli animali domestici, e alcuni ritratti su commissione.
Ligabue studiava accuratamente l’anatomia degli animali che rappresentava, e le loro posture tipiche assunte nelle fasi della caccia o del lavoro, desunte dall’osservazione diretta e da varie fonti iconografiche (le figurine Liebig, “La vita degli animali” di Brehm, la frequentazione dei Musei Civici di Reggio Emilia), reinventando il semplice dato di partenza attraverso una pittura in cui si fondono visionarietà espressiva (sia nelle forme che nel colore) e ricorso a elementi puramente decorativi (i mantelli degli animali, la vegetazione, le carte da parati negli interni, i tessuti delle giacche). Va rimarcato che in molti dei suoi paesaggi padani irrompono, sullo sfondo, le raffigurazioni dei castelli e delle case della natia Svizzera, assolutamente reali, esito di una memoria che tenacemente serbava certe immagini perché quelle radici erano troppo importanti per la sua vita.
Gli straordinari autoritratti, infine, rappresentano un’esplicita, orgogliosa dichiarazione del suo valore d’artista e della sua identità di persona umana, spesso dileggiata e irrisa – si può affermare che Ligabue visse come “straniero in terra straniera” –, e l’impietosa descrizione dei tratti del suo volto, segnati da sentimenti di solitudine e disagio esistenziale, e dal costante presagio dell’esito finale.

L’occasione della visita alla Mostra sarà anche l’opportunità per visitare uno dei monumenti più conosciuti della città, quel Palazzo Reale voluto dai Normanni e divenuto il centro del potere politico di tutte le dominazioni succedutesi in Sicilia.
Oggi sede del Parlamento Siciliano, è visitabile nella sua interezza nei giorni che non prevedano lavori parlamentari. Ma semplicemente la visita del suo scrigno più prezioso, la Cappella Palatina, patrimonio dell’Umanità Unesco nell’ambito dell'”Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale”, rende la visita indimenticabile.

Saremo lieti di fornirVi tutte le informazioni per raggiungere Palazzo Reale: per orari e giorni di visite potrete consultare il sito web : http://www.federicosecondo.org/it/orario.html
Un soggiorno più lungo Vi permetterà, soggiornando presso il nostro Hotel, di goderVi la spiaggia di Mondello, per un bagno nelle sue limpide acque, o per prendere un aperitivo sul mare, o ancora una cena nei suoi ristoranti, o gustare le famosa rosticceria e pasticceria siciliana nei suoi bar alla moda.