Un programma che da martedì 10 a domenica 15 luglio riempirà il centro storico di messe e processioni, mostre e sfilate, balli, spettacoli, che raggiungeranno il picco con la grande rievocazione della liberazione dalla peste – origine del Festino, un 14 luglio più artistico che mai nell’anno di Palermo Capitale della Cultura.

Cunti, canti popolari e danze prendono vita sullo sfondo delle architetture arabo normanne della Cattedrale grazie al lavoro di un gruppo di giovanissimi palermitani provenienti da diversi quartieri della città.

L’intero cartellone degli eventi lo potete scaricare qui.

Ogni anno un tema diverso, quest’anno “Palermo Bambina”.
‘La città sceglie di sentirsi bambina per la capacità che hanno i bambini di guardare con fiducia al futuro – spiegano gli organizzatori – una bambina vivace, multicolore, curiosa e libera dai pregiudizi’.
Il Carro di Santa Rosalia, che accompagna l’immagine della Santa in processione, è un progetto tutto femminile: un team di artiste ha curato la scenografia che evoca un ricco roseto sui toni del rosso, rosa e viola; i gigli dorati e il color porpora decorano lo chassis mentre due alberi si stagliano verso l’alto a ricordare un veliero.
La statua, che rievoca il tema di Palermo Bambina è una santa adolscente che racconta il momento in cui la piccola Rosalia donò la propria vita a Dio: una posa chiusa e solenne per la ragazzina adornata da vesti semplici e con i capelli biondo argento.

Appuntamento con la lunga notte di sabato 14 luglio alle 21 con Leo Gullotta: a contribuire all’imponenza dello spettacolo la compagnia catalana “La fura dels baus”, la coreografia creata dalla compagnia di teatro estremo “Kiton project” tra effetti speciali e musica mentre il Carro raggiunge il Foro Italico per il tradizionale finale con i fuochi d’artificio.

Dopo il grande Corteo “profano” del 14 luglio, è la solenne processione di domenica 15 luglio che prenderà il sopravvento, quando la preziosa vara d’argento contenente le reliquie della Santa si muoverà tra le vie del centro storico, dal Cassaro a piazza Marina, accompagnata da tutte le Confraternite della città, dagli ordini religiosi, dal clero, dalle autorità cittadine e dalla grande folla di fedeli e devoti. È qui che si racchiude la vera essenza del Festino, dove, alla gioia per la grande processione del giorno prima, si sostituisce la devozione poco gridata e piena di sincero sentimento.

Un po’ di storia: nel giugno del 1625 si svolse la prima processione di Santa Rosalia voluta dal cardinale Giannettino Doria quando venne a conoscenza dello straordinario racconto del saponaro Vincenzo Bonelli.

Tutto ebbe inizio quando l’uomo giunse in cima al Monte Pellegrino in preda alla disperazione con l’intenzione di togliersi la vita. Fu in questa dolorosa circostanza che apparve davanti ai suoi occhi la bella Rosalia con una rivelazione: le ossa ritrovate all’interno della grotta, dove oggi si erge il Santuario, erano in realtà le sue e con un prodigio avrebbero liberato Palermo dalla peste che la affligeva.

Così durante la processione al passaggio delle ossa tutti gli ammalati presenti miracolosamente guarirono, cessò il contagio e in appena un anno la peste scomparve del tutto.