L’intenso calendario di eventi estivi all’insegna dell’arte come bene comune.

Summerwhere 2018

La lirica come non si era mai sentita, contaminazioni tra rock sinfonico e danza contemporanea, la musica che in ogni sua declinazione attraversa i confini della tradizione per diventare finalmente patrimonio di tutti anche nelle periferie urbane sovente trascurate. Sono soltanto alcuni dei contenuti del promettente calendario di Summerwhere 2018, il cartellone estivo del Teatro Massimo di Palermo, che per l’occasione collabora con la Biennale europea Manifesta 12.

Si inizia venerdì 15 giugno al Teatro Massimo con la prima assoluta in un teatro lirico italiano di un’opera africana: Bintou Were, a Sahel Opera (abridged version), su libretto di Wasis Diop e Koulsy Lamko e musica di Ze Manel. Una produzione del Teatro in collaborazione con il Conservatorio di Palermo che racconta la lotta contro il destino dell’ex bambina-soldato Bintou Were e dei suoi giovani amici raminghi nel deserto del Sahel.

Gli appuntamenti immediatamente successivi preludono all’attesa messinscena del Don Pasquale di Donizetti nel Chiostro della Galleria d’Arte Moderna dal 6 al 13 Luglio.

Hollywood Memories, con le più belle colonne sonore della storia del cinema, sempre nel Chiostro della Gam dal 7 all’8 Luglio anticiperanno, il 12 Luglio, il concerto sinfonico di Vinicio Capossela al Teatro di Verdura, con il suo ORCAÆSTRA Tour, ‘un pachidermico congegno musicale in grado di produrre richiami mnemonici… che inghiotte canti, li eleva e li risputa in forma di odissea orchestrale per canzoni… ‘

Il 22 Luglio saranno i Pink Floyd a diventare musica da Opera al Teatro di Verdura con il loro Atom Heart Mother.
Quando nel 1970 pubblicarono il loro quinto album, nessuno tra i componenti della band si dichiarò del tutto soddisfatto del lavoro svolto. Ma quest’opera imperfetta sotto vari aspetti, si rivelò un prezioso testimone denso di anticipazioni dello stile più maturo del gruppo, al tempo stesso antico ed avveniristico. Nessuna sorpresa quindi che nello stesso concerto si potrà assistere alll’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff, un’opera altrettando radicale e pioneristica.

L’irriverenza di fondo della rassegna trova degna conferma nella conclusione, la rilettura – divenuta ormai classica- de La Traviata verdiana affidata alla verve pungente dell’attrice palermitana Teresa Mannino, per l’occasione una Teresa Valery “donna contro” strenua anticonformista (27 luglio, Teatro di Verdura). Alternandosi con un ensemble di cantanti che eseguiranno le principali arie d’opera, Mannino illustrerà l’ispirazione polemica del lavoro, «una critica alla morale borghese e al perbenismo» mossa da un Giuseppe Verdi «passionale e trasgressivo, un uomo che amava andare controcorrente, molto amato anche dai suoi contemporanei».